Nella visione del Gruppo Hope la tecnologia eolica off-shore rappresenta uno dei driver fondamentali per centrare l’ambizioso obiettivo del nostro Paese di raggiungere entro il 2050 una quota di emissioni Net-Zero (equilibrio tra la quantità di gas serra prodotti e quantità rimossa dall’atmosfera).
Riteniamo, infatti, che per l’Italia l’eolico offshore flottante sia l’opzione migliore per incrementare rapidamente il potenziale delle fonti rinnovabili rispettando al contempo il territorio e le esigenze dei suoi abitanti. L’Italia ha fondali profondi e intensamente popolati dalla Posidonia, pianta endemica del Mar Mediterraneo fondamentale per l’habitat marino.
Grazie alla tecnologia off-shore le nuove installazioni eoliche non solo sono compatibili con l’ambiente sottomarino, ma possono contribuire a riqualificarlo favorendo la biodiversità e quindi la pescosità di queste acque, a beneficio della comunità locale di pescatori.
Nella pianificazione dei nostri impianti poniamo grande attenzione alla sostenibilità ambientale, all’impatto visivo sul paesaggio e ai rapporti con le comunità locali. Vorremmo che non fossero solo accettati ma anche benvoluti, per questo puntiamo a creare un indotto che produca una reindustrializzazione
sostenibile del territorio e favorisca la nascita di nuove professionalità e lo sviluppo di centri di competenza riconosciuti a livello europeo, ridisegnando la mappa degli equilibri geopolitici in materia di energia.
La notevole distanza dalle coste, requisito imprescindibile per il legislatore e per i nostri progettisti, rende poco visibili gli impianti da terra e ci consente di ottenere migliori performance dal punto di vista anemologico, con stime di produzione al di sopra delle 3.000 ore equivalenti/anno.
Le analisi e gli studi progettuali rilevano profondità inferiori ai 200 metri, ciò permette di usare una tecnologia ben consolidata per la realizzazione delle fondazioni semisommerse.
Per quanto riguarda le sottostazioni elettriche cerchiamo soluzioni non flottanti per poter utilizzare cavi marini statici a 400 kV.
In regioni dalle condizioni particolarmente favorevoli come Puglia, Calabria, Sicilia, e Sardegna, il potenziale stimato al 2030 per l’eolico offshore è di 5GW.